04 apr LifeGate, investire in rinnovabili priorità per 93% degli italiani
Arrivano per il terzo anno consecutivo i risultati dell’Osservatorio Nazionale sullo stile di vita sostenibile di LifeGate. I dati che emergono sono decisamente incoraggianti: si va verso una sempre maggiore consapevolezza di cosa sia nei fatti la sostenibilità, ma non solo: la disponibilità a cambiare i proprio stili di vita aumenta, con la coscienza che sia necessario adottare comportamenti differenti anche se questi non sono la via più comoda.
Un esempio valido per tutti è la raccolta differenziata. Certamente non “comoda” come il gettare tutti i rifiuti nello stesso secchio, ma ormai un comportamento percepito non solo come virtuoso, ma quasi come dovuto e necessario. La fa sempre il 71% degli intervistati, mentre il 26% evita ogni volta che può di prendere l’auto in favore di mezzi meno inquinanti.
La motivazione è quella di un maggiore benessere, di una scelta percepita “secondo natura”, ma anche e soprattutto la consapevolezza che il mondo in cui viviamo non è nostro, e le conseguenze dei nostri comportamenti ricadranno sulla qualità della vita delle generazioni future. Per questo si avverte forte la spinta a invertire una tendenza, migliorando la qualità dell’ambiente che lasciamo in eredità ai nostri figli.
La sostenibilità è dunque un tema prioritario o comunque di interesse per oltre la metà del panel – dall’altro lato però il 41% si dichiara disinteressato, quindi la strada da fare è ancora molta). Chi considera il vivere sostenibile un tema fondamentale sono soprattutto le donne, e in misura leggermente minore gli uomini, ma tutti giovani: i disinteressati sono per la maggior parte infatti over 55.
Una parte nella scelta di uno stile di vita più sostenibile la fa anche l’idea del risparmio: oltre la metà ha sostituito i propri elettrodomestici con apparecchi a basso consumo, un comportamento che fa bene all’ambiente ma anche alla bolletta. Il costo maggiore di questi elettrodomestici, come delle lampadine ad alto consumo, è percepito quindi non solo come un comportamento virtuoso, ma anche come un investimento che verrà ripagato sul medio-lungo termine. Mentre per quanto riguarda l’alimentazione si è disposti in larga parte a pagare di più prodotti a km 0, ancor meglio se da agricoltura/allevamento biologici.
Energie rinnovabili e mobilità sostenibile sono invece tra le richieste più sentite nei confronti delle amministrazioni. Il 93% è d’accordo sul fatto che le fonti fossili non siano sostenibili sul lungo periodo, e chiede al Governo un cambio di passo deciso.
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