06 nov Progetto REZBUILD: primo anniversario progettuale a Madrid
Il consorzio Rezbuild si è riunito a Madrid per il primo anniversario progettuale
I partner del progetto europeo Rezbuild si sono riuniti due settimane fa a Madrid presso la sede Saint-Gobain Placo Ibérica a Madrid – uno dei partner del progetto europeo – per condividere gli sviluppi e i progressi fatti durante i primi 12 mesi di progetto.
Le giornate di incontro sono state occasione per condividere i progressi fatti durante i primi dodici mesi di progetto e per discutere delle sfide da affrontare nei mesi prossimi.
Il progetto Rezbuild persegue l’ambizioso obiettivo di contrastare il cambiamento climatico, puntando alla transizione energetica, e alla creazione di un’occupazione specializzata nel settori delle costruzioni e delle ristrutturazioni. Gli aspetti sociali e il raggiungimento di sfide come la riduzione della povertà energetica e la lotta alla “gentrificazione” sono centrali per questo progetto finanziato dal programma Horizon2020 della Commissione Europea.
L’obiettivo principale del progetto è raggiungere l’obiettivo Europeo “Near Zero Energy Building (nZEB)” in Europa – Edifici a Energia Quasi Zero.
Con lo scopo di raggiungere questi obiettivi, Rezbuild svilupperà interventi di riqualificazione attraverso il “Building Information Modeling” (BIM – Modello d’Informazioni di un Edificio) un metodo che ottimizza i tempi di esecuzione delle opere, riduce i costi di costruzione e massimizza il risparmio energetico attraverso soluzioni innovative.
Gli sviluppi e le tecnologie del progetto Rezbuild saranno testati su 3 siti dimostrativi che coprono 3 su 4 delle più comuni tipologie di edifici residenziali presenti in Europa e sono rappresentativi delle tipologie climatiche più significative (Nord-Continentale, Centro-Atlantico e Sud-Mediterraneo). Gli edifici residenziali situati a Madrid (Spagna), Oslo (Norvegia) e Martellago (Italia) sono stati scelti dai partner di progetto con questo obiettivo.
L’evento a Madrid ha riunito i 13 partner del consorzio guidato da Officinae Verdi Group (Italia) assieme a Vias y Construcciones, CARTIF, Comunidad di Madrid, Saint-Gobain Placo Ibérica, ONYX Solar, Exploded View e ZABALA Innovation Consulting (partner spagnoli), oltre a ESTIA (Francia), SINTEF (Norvegia), OBOS (Norvegia), Università di Notthingham (Regno Unito) e Rimond (Italia).
Durante il primo giorno di meeting, la sessione tecnica è stata dedicata all’avanzamento dei diversi Work Packages (da WP1 a WP8). Attenzione particolare è stata dedicata ai progressi raggiunti durante questo primo anno e alle sfide che devono essere affrontate in futuro. Il secondo giorno di meeting è servito ad affrontare un’altra sessione tecnica in cui è stata presentata l’evoluzione dei Work Packages 9 e 10. Dopo la sessione tecnica, i partner hanno visitato i diversi prototipi e le strutture di Saint-Gobain Placo Ibérica.
Condivisione del progetto con la società civile e impatti previsti
Per raggiungere gli obiettivi europei nZEB, Rezbuild ha valutato le differenti caratteristiche tecniche, economiche, sociali, ambientali e legali dei demo site. Per gli interventi di riqualificazione, verranno utilizzate tecnologie avanzate condivise attraverso una piattaforma decisionale comune. Questa piattaforma riunirà tutte le parti interessate coinvolte nel processo di ristrutturazione edilizia: progettisti, imprese di costruzione, ricercatori, aziende, consumatori, nonché proprietari pubblici / privati. Il progetto include misure di partecipazione, informazione e impegno che coinvolgono tutta la società civile.
Gli impatti previsti di Rezbuild sono i seguenti:
- Riduzione di almeno il 60% dei consumi energetici degli edifici riqualificati(nZEB).
- Riduzione del tempo di esecuzione dei lavori di almeno il 30% rispetto ad una ristrutturazione tradizionale.
- Un payback time dell’investimento con un range tra i 12 e i 15 anni.
- Ottenere un elevato potenziale di replicabilità dei modelli e una elevata capacità di assorbimento da parte di mercato.
- Promozione di nuove opportunità commerciali e occupazionali basate sulle tecnologie sviluppate nel progetto.
In questo modo, l’esperienza dimostrativa di Madrid, insieme a quella norvegese e a quella italiana, serviranno a dimostrare la validità e la reblicabilità di questi obiettivi.
Approfondimenti
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Cos’è la povertà energetica?
La povertà energetica può essere definita come la mancanza di accesso a forme adeguate e affidabili di energia a prezzi sostenibili per soddisfare i bisogni primari degli individui.
Secondo una Ricerca Istat 2018 che riprende i Sustainable Developement Goals – i 17 obiettivi adottati nel 2015 dall’Assemblea delle Nazioni Unite per “porre fine alla povertà e proteggere il pianeta” – tra questi obiettivi, c’è anche la necessità non solo di sviluppare politiche in favore dell’ambiente, ma anche di assicurare alle famiglie più bisognose un livello di energia adeguato per le proprie necessità.
Leggi anche: Povertà energetica, 9,4 milioni di italiani in difficoltà con le bollette (fonte Repubblica.it)
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Cosa sono i “Near Zero Energy Building”?
Oggi il settore dell’edilizia in Europa è una delle categorie più “energivore”, incidendo di circa il 40% sui consumi energetici globali ed è causa di un terzo delle emissioni in atmosfera. Migliorare le prestazioni energetiche degli edifici diventa dunque fondamentale ed indispensabile per contenere e razionalizzare i consumi energetici; è questo l’obiettivo che l’Unione Europea si è posta per il 2020, costruire Edifici a Energia Quasi Zero (Near Zero Energy Building o nZEB) emanando la Direttiva 2010/31/CE.
Gli nZEB sono definiti dalla stessa Direttiva come Edifici ad altissima prestazione energetica: consumano pochissima energia, riuscendo ad azzerare il proprio fabbisogno energetico annuale attraverso l’efficientamento degli apporti energetici, l’uso delle energie rinnovabili, il riscaldamento e la climatizzazione solare passiva, l’illuminazione naturale; fattori che tengono conto delle condizioni locali e sfruttano la relazione tra l’edificio ed il contesto in cui è inserito.
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